La lettera di Serenella dopo il suo viaggio in Uganda

Caro Padre John,

ogni volta che venivi a Sant’Angelo in Vado e ti fermavi a casa mia per poche ore, per condividere un pranzo o una cena insieme a Pietro,  mi dicevi : “vieni e vedrai”…

E finalmente quest’anno dal 7 al 14 febbraio il mio sogno si è realizzato a MBARARA e dintorni.

Non tutti erano d’accordo per questo viaggio: chi mi diceva che facevo bene, perché sarei tornata diversa da questa esperienza, chi invece non l’avrebbe mai affrontato per paura di contrarre qualche malattia; ma io non pensavo minimamente ad alcun tipo di pericolo, anzi mi sentivo sempre più determinata, desiderosa ogni giorno di più ad andare avanti.

Già dalla partenza ero consapevole che in pochi giorni mi sarei dovuta concentrare  molto per vedere, sentire e toccare tante cose, ma ne è valsa la pena, perché il cuore è stato toccato da tanta grazia e meraviglia.

Dopo un lungo viaggio, la prima realtà che ho visto è il BABY HOME.

All’ingresso del cancello c’erano tanti bimbi ( i miei Angioletti, cosi li ho chiamati) che arrivavano come un’ onda ad abbracciarci con sorrisi smaglianti con gli occhioni grandi e pieni di luce , quasi tutti con i piedini nudi ; correvano felici e ci prendevano per mano e ci abbracciavano ; veniva voglia di prenderli tutti insieme e tenerli stretti al cuore e non lasciarli più. Mi toccavano la pelle delle braccia, mi toccavano i capelli e poi scappavano via ridendo divertiti.

Nel BABY HOME  una bimba di 5 anni di nome Teresa mi ha conquistato immediatamente, e ho pensato subito di aiutarla adottandola a distanza per poterle dare un futuro migliore. Il prossimo anno andrà a scuola.

Ciò che mi ha colpito in questi bimbi è stata la fratellanza nel condividere il cibo, il gioco, la preghiera, nell’aiutarsi l’uno l’altro; il più grande accudisce il più piccolo, poi l’educazione, il rispetto e l’obbedienza; il mio pensiero volava alla maggior parte dei genitori italiani che non riescono a dare un minimo di regole per una sana convivenza ai propri figli.

Abbiamo donato ai bimbi dei giochi, palloni ai più grandi e ai piccoli dei palloncini da gonfiare e delle costruzioni;  che gioia  vederli giocare, i loro sorrisi  aprono il cuore e ci si rende conto di come sappiano apprezzare quelle piccole cose che i nostri figli danno per scontate.

In questi  pochi giorni ho visitato più di 15  scuole tutte create da PADRE JOHN, dalle primarie alle superiori fino ad arrivare all’università. Le aule contengono dagli 80 ai 120 alunni,  desiderosi di studiare ed imparare, e padre John sa bene che l’istruzione li renderà liberi da ogni sopruso e schiavitù; ha costruito mense e dormitori per i ragazzi/e meno fortunati/e  che vengono da lontani villaggi costretti a fare chilometri e chilometri di strada per  raggiungere la scuola.

In quelle aule ho visto dignità, ordine e rispetto, sempre manifestati da dolci sorrisi e calda accoglienza.

Interessante la visita alla scuola di formazione professionale:  parrucchierìa, sartoria, falegnameria, scuola per geometri e per edilizia.

Abbiamo visitato l’ospedale e il responsabile Dott. Godfrey ci ha illustrato dettagliatamente i vari reparti e i servizi che fornisce; accanto alla suddetta struttura  sta sorgendo una nuova ala adibita a scuola per infermieri/e.

 

Un’altra esperienza che mi sta a cuore raccontare è quando Padre John  ci ha portato in un villaggio a circa 30 km da Mbarara dove doveva celebrare la Santa Messa. Un’ esperienza toccante, spiritualmente molto sentita; una folla immensa  lo stava aspettando da circa tre ore,  con pazienza hanno atteso nonostante molti provenissero da villaggi lontani.

La Santa Messa è stata animata da canti e balli di grandi e piccoli: in Uganda la fede è autentica e forte. Forse per molti di noi abituati alla nostra realtà europea rimane un po’ difficile capire la gioia e la spontaneità di questo popolo che ha poco ma sembra avere tutto. In effetti a noi mancano tanto quei sorrisi,  quella gioia,  quella fraternità, quell’accoglienza, quei sentimenti veri, quel cuore aperto e sincero che ho trovato in tutte le persone che ho incontrato.

L’Uganda è bella, la natura è rigogliosa, il clima è mite, c’è abbondanza  di acqua , di banane , di ananas, di frutta esotica, di pascoli e di  fiori meravigliosi…dobbiamo aiutarla a svilupparsi  portando a conoscenza  la nostra tecnologia per utilizzare al meglio le loro risorse senza deturpare il paesaggio e la sua caratteristica.

Tante altre cose ci sarebbero da raccontare,  comunque ho vissuto il mio breve  viaggio meravigliosamente, e spero di non fermarmi qui e  riprovarci  ancora. Lo consiglio a tutti in particolare ai giovani; un’esperienza ricca di sorprese.

Ringrazio infinitamente padre John e le Suore che ci hanno dato ospitalità e l’Associazione che ci ha aiutato ; a tutte le persone che ho incontrato e ai  bimbi in particolare un abbraccio grande grande nella speranza di ritrovarci.

Grazie

Serenella Bravi