2025, ritorno in Uganda

Anche nel 2025 siamo tornati in Uganda: ormai sta diventando una meravigliosa abitudine.

Quest’anno si è aggiunta a noi Sara, la cui famiglia ha una lunga storia di conoscenza con Padre John che, a suo tempo, l’ha anche battezzata. Dopo tanti anni di promesse di andarlo a trovare, ecco che quest’anno finalmente ha potuto farlo.

La nostra esperienza è stata come sempre stupenda: gli abbracci dei bambini e lo scoprire come loro e tanti ragazzi e ragazze hanno ricevuto l’opportunità di studiare o imparare un mestiere ci ha resi felici e orgogliosi dell’aiuto che noi tutti diamo all’organizzazione di Padre John.

Ho sempre pensato quanto per me sia difficile riuscire a trasferire a coloro che incontro al mio ritorno quanto questo sia gratificante e quanto grande sia il lavoro che da tanti anni la Father Bash Foundation porta avanti e noi con lei.

In questa memoria vorrei riportare i cambiamenti che ho potuto toccare con mano nella mia piccola esperienza di cinque anni, per rendere partecipe chi leggerà della grande opera che Padre John porta avanti per i suoi ragazzi che ormai hanno superato i quindici mila.

Uno dei primi luoghi che visitai cinque anni fa fu la Primary School di Isingiro, ad una ventina di km da Mbarara. Nel 2020, poche settimane prima della chiusura per COVID, era formata da non altro che una coppia di costruzioni, metà delle quali in legno, adibite ad aule e un’ulteriore costruzione, sempre in legno, come ricovero diurno dei professori e come spazio cucina.

Come si può vedere dall’immagine, questa scuola non si trova vicino ad un centro abitato ma in un località immersa tra distese di platani.

Nel 2024, nonostante ci fosse stato il COVID e il lock-down, abbiamo potuto vedere tutte le implementazioni che erano state fatte: era stato costruito l’edificio principale con all’interno altre aule e soprattutto stanze dove i professori potevano alloggiare, senza doversi spostare tutti i giorni dai paesi vicini.

Inoltre, a fianco dell’edificio centrale, sorgeva la parte iniziale di un’altra costruzione, ancora a poco più della pavimentazione.

Quest’anno, a 12 mesi di distanza dalla nostra ultima visita, siamo rimasti ulteriormente sbalorditi dei progressi fatti: due costruzioni sono state aggiunte e completate alla sinistra dell’edificio principale e vengono usate da parte degli alunni in sostituzione delle vecchie aule in legno, che sono state abbattute.

Alla destra dell’edificio principale, invece, altre due costruzioni sono praticamente completate (stanno imbiancando le pareti) e verranno adibite a dormitori e cucina.

Al momento questo complesso è in grado di ospitare 500 ragazzi (ricordo che ogni classe è composta da 80 o 90 alunni), in una zona dove per chilometri non ci sono altre scuole e soprattutto dove, vista la povertà, non avrebbero avuto la possibilità di istruirsi.

Per completare questa grandiosa opera, manca però un ultimo sforzo: purtroppo, aule e dormitori sono completamente sforniti di banchi, cattedre, mobili e letti per cui i ragazzi studiano seduti sul pavimento e dormono sui materassi direttamente appoggiati per terra. A tal proposito, l’associazione “Amici dei bambini di Padre John” ha lanciato una raccolta fondi, alla quale siamo tutti invitati a contribuire, per raccogliere la cifra di 19.764 € che serve a coprire le spese necessarie all’acquisto di queste attrezzature e a scavare un pozzo che permetta di avere acqua potabile sul posto senza doverla andare a prendere da stagni non sempre vicini e con acqua fangosa. Infatti, al momento, questi ragazzi utilizzano quest’acqua insalubre per bere, lavarsi e lavare i loro indumenti.

Grazie al ricavo della raccolta fondi, verrà acquistato il legname necessario per la costruzione degli arredi che però verranno realizzati direttamente dai ragazzi che frequentano la scuola professionale dell’associazione a Mbarara in modo che possano applicare ciò che apprendono.

Un’altra grande opera che Padre John, grazie all’aiuto dato dalla nostra associazione, ha portato avanti in questi anni si trova sempre nei pressi di Mbarara: si tratta di una serie di casette atte ad ospitare dai 15 ai 20 ragazzi che sono in attesa di entrare nel circuito scolastico. Per una regola ugandese, infatti, questi ragazzi non possono essere tenuti tutti insieme ma devono essere suddivisi in gruppi, ciascuno dei quali deve avere una coppia di adulti come tutori.

Come si vede dalle foto, negli anni i lavori sono progrediti enormemente: nel 2024 le casette erano diventate otto mentre quest’anno è stato aggiunto un ulteriore edificio con due aule per mantenere attiva l’istruzione e preparare i ragazzi al percorso scolastico.

Tornando a Mbarara, nel 2020 visitammo un’altra Primary School dove, come si può vedere qui di seguito, c’erano alcune costruzioni adibite ad aule o dormitori in un’area ancora molto grezza e un’ulteriore parte in costruzione che pensavamo fosse destinata a diventare una costruzione ad un piano simile alle altre.

Nel 2025, la scuola ospita oltre 2000 ragazzi e la costruzione iniziata nel 2020 è diventata invece un gruppo aule di tre piani.

Anche quest’anno siamo passati a Ntungamo, a circa 100 chilometri da Mbarara, vicino alla Tanzania: qui troviamo una High School, corrispondente alle nostre scuole superiori, che prepara circa 4000 ragazzi e ragazze a frequentare l’università o ad avere una professionalità di livello superiore. 

Rispetto al 2019, grazie alle donazioni e anche all’intervento di manodopera polacca, è stato ultimato questo grande edificio a quattro piani che accoglie tutti i ragazzi insieme.

Nel viaggio di ritorno da Ntungamo a Mbarara, abbiamo visitato anche una Secondary School di 300 ragazzi, collocata nel mezzo del nulla, che né io e soprattutto né Pietro che per otto anni ha visitato l’Uganda, avevamo mai visto e di cui non conoscevamo l’esistenza. Questo è proprio il frutto dell’agire di Padre John: nel suo girare nelle varie zone della diocesi, ogni volta che incontra posti dove non c’è nulla, aiutato dalla Provvidenza, pensa ad avviare scuole che possano dare un futuro ai giovani della zona.

Ovviamente a queste scuole citate, vanno aggiunte tutte le altre che Padre John gestisce e continua a fare crescere.

Come conclusione, ci tengo a scrivere un piccolo pensiero anche sulle stupende Messe alle quali tutte le volte Padre John ci fa assistere e che ci commuovono sempre, nonostante non capiamo una parola della loro lingua.

Quest’anno eravamo in un magnifico posto in mezzo alla natura con migliaia di persone che seguivano composte e partecipanti la Messa, durante la quale al momento della comunione è stato necessario dividere le duemila particole a disposizione perché sennò non sarebbero bastate per tutte le persone presenti.

Grazie Uganda e grazie Padre John!

Carlo

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